La comunicazione politica


È un modello di comunicazione molto attuale, molto letta e molto studiata, nella quale c’è tutta una tecnica e una questione di interpretazione. Quando parliamo di comunicazione politica parliamo della creazione del consenso. È un ambiente in evoluzione dove c’è la possibilità di trovare degli sbocchi professionali.

Cos’è la comunicazione politica?

È la ricerca di un risultato che è il consenso. Se io faccio politica credo di poter rappresentare degli interessi, che possono essere quelli di una comunità, di un’associazione, etc. È soddisfazione del ricevente e quindi di rimbalzo la delega del ricevente all’emittente di rappresentarlo. È esattamente qu

ello che succede nel mandato elettorale. Questo tipo di comunicazione ha bisogno di una serie di intermediari.

La comunicazione politica sottende un lavoro di informazione dedicata, il marketing politico invece non è strettamente connesso alla logica della parola, dell’evolvere di un processo intellettuale, il marketing è estremamente emozionale.

La comunicazione politica si può fare in molti modi, bisogna saper parlare, scrivere, essere informati, saper convincere. Sono queste le caratteristiche essenziali di un leader. Se fatta bene, la politica è un mestiere difficile. Le regole di base del fare politica sono tutte uguali, poi ognuno ha le proprie declinazioni individuali ma il tappeto iniziale è uguale per tutti. Il mondo del giornalismo si incrocia sempre con il mondo della politica, la politica è convinta di controllare il giornalismo e il giornalismo è convinto di controllare la politica. Ma nella realtà non è sempre così, a volte accade ma non è la regola di fondo.

Quanto si parla di comunicazione politica gli esperti usano sempre dei modelli di riferimento. Noi prenderemo in considerazioni esponenti politici al di fuori dell’ambito italiano:

  • · Obama ha vinto e quando si parla di comunicazione politica vincere è più importante che perdere. La politica o ti farà vincere o ti farà perdere. Obama è un discreto comunicatore, abbastanza ripetitivo ma oggettivamente difficile da criticare. Intorno a lui gira un sistema di comunicazione che ha avuto prima di lui anche i precedenti presidenti: Bush, Clinton, e così via.
  • · Il più abile comunicatore europeo nell’uso della televisione fu De Gaulle, un militare. Non è un caso infatti i militari sanno fare comunicazione benissimo.

Per essere eletti bisogna essere dei leader e per essere leader bisogna saper comunicare in modo innovativo.

Bisogna avere intorno a sè un’organizzazione. Ce ne sono di vari tipi, in America c’è un tipo di organizzazione più complessa ma più lineare perché c’è da molto tempo e perché offre tutta una serie di opportunità di lavoro. C’è bisogno di persone cha sappiano mobilitare altre persone, persone che sappiano far propaganda, persone che sanno ricercare materiali, persone che vanno a guardare cosa fanno gli avversari, etc. Sono tutte strettamente funzionali grazie alla parola e in questo le prime tecnologie hanno un ruolo fondamentale. Obama non è stato il primo a vincere grazie a internet, anche se è un’opinione comune. Il primo che le ha vinte è stato Gorge W. Bush. Più del leader conta l’organizzazione che sta dietro di lui. I consiglieri della politica sono sempre gli stessi, anche se i partiti che guidano il governo americano cambiano, perché è un mestiere, è una professione.

Chi sono le persone che fanno questa attività?

Consiglieri, comunicatori, attivisti, analisti, tecnici informatici/spie.

Cos’è la prima cosa che devo fare in politica?

Demolire l’avversario e per farlo si ha bisogno di informazioni. La regola numero uno è dunque studiare l’avversario, viaggiare dentro i documenti, internet per questo può essere utile. Il confine fra lecito e illecito è molto labile. Negli USA puoi essere scorretto, cattivissimo ma non lo puoi mai fare al di fuori della legge perché la popolazione è protestanti e i protestanti non amano le bugie, preferiscono qualcuno che dice sono disonesto piuttosto che qualcuno che mente. Clinton, per esempio, ha perso le successive elezioni non per quello che ha fatto ma perché ha mentito dicendo che non era vero. In Italia sono state usate molte volte le intercettazione per demolire politicamente l’avversario, questo significa cadere nell’ambito dello scorretto, negli Stati Uniti non potrebbe succedere perché lì si ha bisogno di prove e non solo di cose sentite dire per telefono.

Drude report fu il blog che tirò fuori per primo sulla base delle prove la relazione fra Clinton e la Lewinsky. Non era una testata giornalistica famosa ma un blog. Negli stati uniti molti blog sono più letti di alcune testate giornalistiche.

Obama ha convinto ad andare alla casa bianca il General Menager di Google, e insieme a lui ci sono altre 160 persone che si occupano di comunicazione, ci sono i watcher, per esempio, il cui mestiere è navigare nella rete per sapere in tempo reale cosa acccade. Obama durante la campagna elettorale ha creato una squadra che ha fatto un eccellente quadro del Paese, poi dopo aver vinto è stato bravo perché ha continuato ad usare lo stesso metodo, il coinvolgimento delle persone. Maggiori informazioni ti do, maggiori informazioni avrò. In Italia siamo alla preistoria, non ci sono analisti, non ci sono watcher, non c’è nessuno che fa questo lavoro.

Ogni paese è diverso ma ogni paese è condizionato dalla comunicazione o dalla non-comunicazione. La Merkel in Germania, per esempio, ha scelto di non comunicare con il web perché nel Paese c’è un grosso digital divide tra Germania dell’est e Germania dell’ovest.

La situazione della comunicazione politica in Italia non deve essere condizionata dall’idea che sia basata su un sistema antidemocratico perché è tecnicamente sbagliato. La comunicazione politica è vincente solo quando il consenso è coltivato, il consenso è difficile da far rimanere alto.

Perché in Italia la comunicazione di centro-destra è stata migliore di quella del centro-sinistra?

Per vari motivi: ha un mandato più identificativo, è stratificata, è positiva, è codificabile (parole chiave che sono da sempre le stesse, es: la lega vince perché usasempre la parola federalismo, caricandolo di positività e trasformandolo in una bandiera). Il messaggio chiaro vince perché deve rimanere all’interno di tutto il corso della giornata di una persona perché la politica non è per forza al centro della giornata delle persone (come pensano, invece, molti esponenti di sinistra che lanciano troppi messaggi al giorno, non contando però che nella mente delle persone non c’è spazio per tanti messaggi che ogni giorno provengono dall’ambiente politico). Non è importante che il messaggio sia semplice, ma che sia chiaro, emozionale e positivo. La ripetizione deve essere in forma crescente ma non ridontante. La comunicazione del centro-sinistra è autoreferenziale, è calata dall’alto senza che possa permettersi di essere calata dall’alto, dall’altra parte, invece, abbiamo una comunicazione suadente di una persona che si mette allo stesso livello della gente.

Alcune figure della comunicazione politica:

Il portavoce: la Casa Bianca ha una dozzina di portavoce, i giornalisti in America nelle conferenze stampa della White House hanno un posto a sedere stabilito e il presidente sa già chi farà le domande e quindi può chiamare i giornalisti per nome mentre gli danno la parola. È tutto manipolato però fa un certo effetto ed è questo quello che conta. I portavoce pogono in modo assolutamente referenziale il messaggio del leader, dell’azienda. Hanno la delega a rappresentare. Sanno come interpretare il messaggio ma non hanno la valenza politica per poterlo fare: il leader può sempre dire che ha sbagliato a interpretare.

Gli spin doctor: sono i consiglieri strategici, guardano cosa sta accadendo e vedono, studiamo come ci si può muovere di conseguenza, cercano di capire dove c’è la possibilità di intervenire, o di non intervenire. La comunicazione, l’immagine è il centro della loro attività. Questa figura professionale deve saper pensare a come comunicano gli altri prima di saper comunicare lui stesso. È un lavoro fisicamente faticoso. Sono figure sempre più necessarie.

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