La Repubblica: il quotidiano ora si legge su iPhone e iPod touch

La Repubblica si adegua ai tempi e alle nuove tecnologie digitali. Dopo che qualche giorno fa ha rivoluzionato il look del suo sito internet, Repubblica.it, è ora disponibile su Apple Store il nuovo applicativo de la Repubblica.

Con questa applicazione gli utenti di iPhone e iPod touch possono avere direttamente a disposizione sul proprio schermo tascabile la versione integrale e digitale del quotidiano cartaceo.

L’applicazione gratuita visualizza solo le anteprime di ogni pagina del giornale, per leggere, invece, occorre acquistare l'edizione digitale del quotidiano a 79 centesimi.

Differenze fra il giornalismo cartaceo e quello digitale

Al giorno d’oggi anche il giornalismo tradizionale è coinvolto dalla tecnologia, i meccanismi con cui si compone un giornale o una trasmissione televisiva sono condizionati dalla tecnologia. Questo avviene perché le tecnologie legate al mondo dell’editoria hanno fatto passi da gigante grazie alla digitalizzazione dell’informazione. A partire dalla fornitura della carta fino ad arrivare alla distribuzione dei giornali nelle edicole la tecnologia condiziona positivamente e abbrevia i tempi di fruizione della notizia.

L’uso della tecnologia digitale ha portato grandi vantaggi a chi svolge il lavoro di giornalista, editor o ha comunque ha a che fare con la comunicazione. Se noi guardiamo ad alcuni che comunemente vengono ritenuti svantaggi dovuti all’entrata della tecnologia nell’ambito della comunicazione ci rendiamo conto che essi ci portano ad alcune riflessioni molto importanti. In particolare prendiamo in esame due di questi svantaggi:

  • Troppe notizie: E’ vero che oggi noi ci troviamo di fronte a numerose notizie ma è anche vero che molte di queste sono replicate, non c’è originalità. Prendiamo per esempio Google news e cerchiamo le notizie sul vulcano che è esploso in Islanda provocando un’enorme nube di cenere, noi troveremo una serie di fonti e tutte le notizie legate al tema ma non c’è differenza da quello che troviamo scritto nelle agenzie di stampa come Ansa oppure Asca. Dunque è vero che c’è una sovrabbondanza di notizie ma non per questo c’è difficoltà nel trovare la notizia, c’è più che altro difficoltà a scegliere il modo in cui fruire di questa notizia.
  • Notizie non vere (Bufale): Nella rete è l’utente che deve selezionare le notizie, è lui che è chiamato alla verifica, dunque sul web il vero controllore delle notizie è l’utente, a differenza di quello che invece succede su un giornale stampato. La rete non ha portato a più bufale ha solo portato ad una trasmissione delle notizie senza la mediazione fra chi prima le raccoglieva e le rielaborava e l’utente. La rete non può mentire perché è troppo vasta, la vastità è svantaggiosa solo in termini di tempo perché una persona che davvero vuole arrivare in fondo alla notizia deve leggere tutto quello che ha a che fare con quel tema con un grande dispendio di tempo e alla fine delle sue letture riuscirà a scoprire chi mente e chi invece racconta la verità. Dunque il tema della qualità si incrocia con quello della quantità di tempo a disposizione. L'utente compie un'operazione di vero e proprio editing, sceglie quanto e quando sapere, e può decidere di indirizzare le proprie conoscenze in base al riscontro sociale che esse ottengono. E’ estremamente difficile usare la rete come utente ma lo è ancora di più quando devi dare informazioni nella rete, essere giornalista nell'era digitale è difficile: quale che sia la portata di un suo intervento, risulterebbe superato dopo breve tempo.

Anche il modo di scrivere sul web è diverso da quello sulla carte stampata. I giornalisti che scrivono sul web devono essere capaci di usare la sintesi, bisogna essere sintetici nel dare la notizia per poi lasciare gli approfondimenti ad un'altra area della rete. Chi scrive per un giornale cartaceo deve rispettare delle misure e dei tempi, su internet non è così, devi dare la notizia prima degli altri, quindi la velocità deve esse unita alla capacità di sintetizzare quello che si vuole dire. Per essere sintetici sul web ci si è inventato un nuovo vocabolario fatto di acronomi, di salto di vocali o di numerizzazione delle parole (per esempio il linguaggio usato negli sms) ma quello è un fatto che riguarda la comunicazione, un’altra cosa è, invece, informare, per informare bisogna avere una buona conoscenza di quello di cui si parla per poterlo sintetizzare. Sempre di più l’informazione su internet è una sommatoria di avvenimenti che sono distinti l’uno dall’altro solo dall’ora in cui sono stati immessi. Di solito i giornali online prendono una nota data per esempio da un’agenzia stampa e la pubblicano, non c’è interpretazione perché la notizia deve essere data velocemente. Dunque il rischio della sintesi è l’eccesso cioè il fatto che una sintesi non c’è, ci troviamo solo di fronte ad un copia e incolla dell’informazione.

Dunque non esiste un vero metodo di scrivere su internet perché la scrittura online è talmente condizionata dalla velocità, dalla frenesia di battere gli altri che il giornalista non bada più alla sua qualità.

Repubblica.it si rinnova e cambia "faccia"


Repubbica.it cambia, ma non troppo. Dopo quattro anni dall’ultimo restyling, la mattina del 20 aprile i lettori del giornale online hanno trovato un sito diverso, cambiato per adeguarlo ai tempi, per raccontare meglio le storie che sono ormai sempre più multimediali, che sono formate non più solo da articoli, ma anche da immagini, audio, video. Non è cambiato troppo perché è un prodotto giornalistico che funziona, essendo uno dei siti di giornali online (se non il primo in assoluto) fra i più letti in Italia.


Si è cercato soprattutto di alleggerire la prima pagina in linea con i maggiori siti internazionali, con un’apertura, cioè il titolo principale, che permette di valorizzare le immagini, le foto di cronaca.

La pagina è più snella, appare ricca e ordinata. Una grande attenzione – ma anche escamotage per calamitare lettori – è rappresentata dalla colonna di destra, dedicata agli argomenti di costume, società e sport. Cresce l’offerta di video, che ora sono molto più visibili dalla homepage.

La parte bassa del giornale è tutta dedicata alle sezioni del giornale e al mondo dei prodotti editoriali legati al gruppo Espresso.


Una delle maggiori novità è rappresentata dal fatto che in basso a destra è stata riservata al lettore una zona “personalizzata” dove il lettore può scegliere la cronaca locale, il meteo, seguire la squadra del cuore, etc.


Ma è soprattutto all’interno che Repubblica.it cresce, offrendo ai suoi lettori più di 25 aree tematiche, la maggior parte delle quali gestite dagli stessi giornalisti secondo una gerarchia dettata da scelte professionali o non automaticamente gestita dal computer. Dentro oltre alle sezioni troviamo 10 cronache locali, dove il cittadino può trovare tutte le informazioni che gli servono. I redattori di Repubblica.it si rendono conto che al giorno d’oggi c'è un modo superficiale e frettoloso di stare sul web: guardare la homepage per capire dove va la giornata. Ma chi ha più tempo e gli interessa approfondire deve solo cliccare per andare in profondità e scoprire che intorno all'articolo nasce una monografia, fatta di video, foto e rimandi d'archivio sullo stesso argomento. Repubblica. it chiede quindi ai lettori di non fermarsi al primo clic, e a loro offre più materiali per capire, con una navigabilità maggiore.