E-book: un formato standard è possibile

Mentre divampa la battaglia sul controllo del mercato degli e-book, gli editori stanno cercando di iniziare ad unirsi sotto un'unica bandiera: un formato universale per i libri digitali. Già la scelta potrebbe da sola significare il cambiamento di rotta degli editori, finora scettici rispetto al nuovo mezzo.

Per questo è giunto il momento di superare le divisioni tra i vari dispositivi, perché la vera evoluzione del mercato sarà possibile solo se i lettori potranno usufruire di maggiori libertà e non inferiori rispetto al mezzo precedente: poter consultare un libro liberamente sul mezzo desiderato, è l'idea che sembra circolare tra gli editori.

David Shanks della Penguin Books ha affermato che: "Il nostro più grande desiderio è che tutti i dispositivi diventino agnostici, così da non avere formati proprietari e permettere agli utenti di leggere ciò che vogliono dove vogliono". Alcuni errori, sottolinea Susan Petersen Kennedy, presidente della Penguin, sono stati già commessi dall'industria musicale (fra i quali la lotta sui sistemi di distribuzione): quindi afferma che "non bisogna ripeterli". Il business sta cambiando e non si può rimanere incatenati ai vecchi modelli. Questo significa, tra l'altro, secondo Kennedy, che l'editoria diventerà, come l'industria del cinema, "più concentrata sui blockbuster": titoli su cui muovere la macchina da guerra del marketing.

Tuttavia un problema è rappresentato dalla pirateria: per gli editori avere uno standard significa anche provare a stabilire un sistema DRM (è un sistema con il quale i produttori mondiali di hardware e software, audio e video, limitano la libertà delle persone che comprano i loro prodotti) e un sistema distributivo in grado di contrastarla.

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